Storia del Panteismo e panteismo scientifico by Paul Harrison.

Sei un panteista? Scopri se lo sei al Scientific Pantheism site. 


Il mistero dell’eternità della vita e l’indizio della meravigliosa struttura della realtà , per me sono sufficienti. Non esiste in questo nè volontà , scopo o necessità ma solo essere assoluto.


Lente gravitazionale nel cluster galattico Abell 2218, HST immagine, W.Couch, NASA. Gli archi sottili sono immagini multiple distorte di galassie più lontane, la prova visibile della teoria della relatività generale che dimostra la curvatura della luce in presenza della materia.


Albert Einstein nacque nel 1879 a Ulm. Dopo la laurea nel 1900 lavorò come impiegato all’ufficio brevetti di Berna conducendo ricerche in fisica nel suo tempo libero. Nel 1905 pubblicò cinque lavori che cambiaronoÝ il mondo della fisica e che lo trasformarono in uno dei più importanti scienziati della sua epoca.

A partire dalla prima Guerra Mondiale Eistein fu un appassionato pacifista e antinazionalista. Poco dopo l’elezione a cancelliere di Hitler egli abbandonò la Germania e raggiunse l’Institute for Advanced Study di Princeton. Era così convinto che Hitler stesse preparando una guerra che andò contro le sue convinzioni pacifiste. Consigliò l’Europa libera di riarmarsi e scrisse una lettera a Roosevelt consigliandogli di affrettare i piani di costruzione della bomba atomica.

Einstein morì nel 1955. Egli è famoso per la sua teoria della relatività , che afferma che il tempo, la massa e lo spazio cambiano in funzione della velocità . Lo spazio e il tempo sono un continuum unificato che curva in in presenza della massa.

Gli ultimi trent’anni della sua vita furono dedicati alla ricerca di una teoria di un campo unificante la forza gravitazionale ed elettromagnetica..

Einstein affermò sempre di essere un uomo profondamente religioso ed effettivamente la sua religione permeò tutta la sua ricerca scientifica. Egli rifiutò l’immagine tradizionale di un Dio personale, che si occupa delle nostre vite, che ci giudica alla morte, che interviene nella sovversione delle leggi naturali da lui create con i miracoli, risponde alle nostre preghiere e così via.

Ma era certamente un panteista. Egli considerava l’ordine del cosmo con la stessa considerazione che i credenti hanno per il loro Dio. In un certo modo era una semplice venerazione per i misteri impenetrabili dell’essere assoluto. Einstein aveva inoltre il desiderio di perdere il senso di individualità e di fare l’esperienza dell’universo come di un tutto.

Egli fu anche colpito dalla bellezza che si irradia dall’universo, dall’armonia, dalla sua struttura per quanto era accessibile alla ragione e alla scienza. Utilizzò spesso la parola Dio nella descrizione dell’universo, talvolta faceva riferimento a una divina ragione, spirito o intelligenza. Egli mai suggerì che questa ragione o intelligenza fosse capace di trascendere la realtà , in questo senso era quindi un panteista e non un panenteista. E’ anche vero che questa ragione è in un certo senso anche antropomorfica e quindi si manifesta una contraddizione nel pensiero di Einstein. .

Il suo pensiero religioso era per nulla sistematico così che non risolse mai questa contraddizione. Sembra però molto probabile che egli credesse in un Dio che era l’universo- un pensiero molto simile a quello di Spinoza.Un Dio la cui natura razionale era espressa nell’universo, o ancora un Dio che si poteva identificare con l’universo e le sue leggi. La sua ricerca scientifica delle leggi dell’universo era una profonda ricerca religiosa.

L’attaccamento di Einstein a ciò che è stato chiamato ” la grandezza della ragione incarnata” lo condusse alla sua più lunga battaglia e al suo più grande fallimento. Egli fu implacabile avversario della teoria quantica di Niels Bohr. Bohr riteneva che la materia fosse fondamentalmente indeterminata e che la nostra conoscenza di essa fosse limitata alle probabilità .

Il commento di Einstein: “Dio non gioca ai dadi” divenne noto. La frase usa il tempo presente non il passato. Ciò suggerisce che probabilmente Einstein non si riferiva al fatto della creazione dell’universo in un tempo passato in cui le leggi del caos regnavano sovrane. Piuttosto egli faceva riferimento al fatto che come Dio o ragione incarnata l’universo non potesse essere governato dalle leggi del caos..

Einstein fu convinto fino all’ultimo che la teoria dei quanti fosse incompleta: era sicuro che un giorno sarebbe stata trovata una spiegazione che avrebbe potuto rendere conto della apparente indeterminatezza e che una volta di più sarebbe risultato chiaro che l’universo era regolato da leggi. Fino a oggi questo non è ancora stato dimostrato.

Forse, se Einstein avesse cercato con più costanza nella sua religiosità , se fosse stato meno preoccupato di un Dio che doveva permeare le ideee umane di ragione, probabilmente avrebbe imparato ad essere eccitato dall’idea dell’indeterminatezza. Quindi avrebbe visto l’indeterminatezza come una delle manifestazioni del mistero della creazione e della voglia di giocare dell’Assoluto.


Brani scelti.


Lenti gravitazionali.


Rifiuto di Einstein del teismo convenzionale


Non esiste un Dio personale.

L’idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente. [Letter of 1946, Hoffman and Dukas]

Quello che non riesco a capire è come possa essere possibile l’esistenza di un Dio che premia e punisce gli uomini o che ne possa indurre la volontà nella vita di tutti i giorni. Non posso nemmeno credere in un Dio antropomorfico che ha il potere di interferire con le leggi della natura. [The Private Albert Einstein]

L’uomo che è convinto dell’esistenza e della operatività della legge di causalità non può concepire l’idea di un Essere che interferisce con il corso degli eventi. A patto naturalmente che egli prenda l’ipotesi della causalità veramente sul serio. [New York Times Magazine November 9, 1930]

Più un uomo è convinto della regolarità e ordine delle cose più si convince che non c’è spazio , in questo ordine regolare, per cause di altra natura. Per lui nè le leggi umane nè le leggi divine esisteranno come cause indipendenti di eventi naturali.
[Science, Philosophy, and Religion, A Symposium]

Non esiste libertà , volontà o anima separata.

Nella libertà dell’uomo , in senso filosofico, non credo assolutamente. Ciascuno di noi agisce non solo guidato da una compulsione esterna ma anche da una necessità interna. [The World as I See It]

Ma lo scienziato è posseduto dal senso della causalità universale. Il futuro per lui è sempre determinato dalla necessità , così come il passato. Non c’è nulla di divino circa la moralità . E’ una questione puramente umana . [The World As I See It]

Poichè le nostre esperienze interiori consistono nella riproduzione e combinazione di esperienze sensoriali, il concetto di un’anima senza corpo mi sembra essere vuoto e privo di significato. [Letter of 5 February 1921]

Non esiste una vita dopo la morte e nemmeno una punizione per i peccati.

La possibilità che un individuo possa sopravvivere alla morte fisica va al di là delle mie capacità di comprensione , e nemmeno posso fare altrimenti. Queste opinioni sono dettate dalla paura, assurdo egoismo o debolezza d’animo. . [The World as I See It]

Se questo essere è onnipotente, allora tutto ciò che accade, inclusi ogni pensiero e azione umana , ogni sentimento e aspirazione umana, costituiscono sempre un’opera sua; come è possibile pensare di un uomo che porta le sue paure e pensieri di fronte a un Essere così potente? Nel dare punizioni e ricompense in un certo senso dà un giudizio su se stesso. Come può questo conciliarsi con la giustizia e la bontà che gli sono ascritti? 
[Out of My Later Years]

La preghiera è inutile.

La ricerca scientifica si basa sull’idea che tutto ciò che si verifica sia determinato dalle leggi di natura, ma tutto ciò contrasta con ciò che talvolta le persone fanno. Per questo motivo lo scienziato sarà pochissimo incline a credere che gli eventi possano essere influenzati dalla preghiera , per esempio da un
desiderio indirizzato a un Essere soprannaturale. [Einstein – The Human Side]


Il panteismo di Einstein


La fede di Einstein.

Io credo nel Dio di Spinoza che rivela la sua esistenza nell’armonia ordinata dell’esistente, non nel Dio che si preoccupa per il destino e per le azioni degli essereri umani. [Telegram of 1929, in Hoffman and Dukas]

Il mistero cosmico.

La sensazione più bella che possiamo provare è il mistero. Costituisce l’emozione fondamentale che sta alla base della vera arte e della vera scienza. Colui che l’ha provata e che non è ancora in grado di emozionarsi è come una merce avariata, come una candela spenta. E’ l’esperienza del mistero, spesso mischiata con la paura, che ha generato la religione. La conoscenza di un qualcosa che non possiamo penetrare, delle ragioni più profonde di una bellezza che si irradia, che sono accessibili alla ragione solo nelle sue più elementari forme, è questa la conoscenza e l’emozione che stanno alla base della religione; in questo senso, e in questo solamente, io posso definirmi profondamente religioso.. [The World as I See It]

La più bella e profonda sensazione che noi possiamo provare è la sensazione del mistico. E questo misticismo è ciò che sta alla base di tutta la vera scienza. Se esiste un concetto come quello di Dio, allora è un sottile spirito , non l’immagine dell’uomo che così tanti hanno fissata nella loro mente. Nella sua essenza, la mia religione consiste in un’umile ammirazione per questo infinito e superiore spirito che rivela se stesso nei minimi dettagli che noi siamo capaci di percepire con le nostre deboli e fragili menti . [Interview with Peter Bucky]

E’ difficile spiegare questo sentimento ( la religione cosmica) a qualcuno che ne è completamente privo, specialmente se non esiste nessuna raffigurazione antropomorfica che possa corrispondere. Gli individui percepiscono la futilità dei desideri umani e gli scopi e al contrario il meraviglioso ordine che sta alla base della natura. L’esistenza di ognuno di noi viene percepita come una specie di prigione e ricerchiamo un’esperienza dell’universo come un singolo significante tutto. 
I geni religiosi di tutte le epoche si sono distinti per questo tipo di sentimento religioso, che non concepisce nè dogma nè Dio a immagine dell’uomo; e così non ci possono essere chiese i cui principali insegnamenti siano basati su questi principi. 
[New York Times Magazine, November 9, 1930].

E’ sufficiente per me il mistero dell’eternità della vita, il sentore della meravigliosa struttura dell’universo e della realtà , insieme al tentativo di comprendere quella parte, sia pure piccola, della ragione che manifesta se stessa nella natura. [The World as I See It.]

Essere assoluto.

Il sentimento religioso provocato dalla comprensione delle profonde interrelazioni della realtà è un qualcosa di diverso da quello che di solito viene definito con il termine religioso. E’ più propriamente un sentimento di venerazione per il disegno che si manifesta nell’universo materiale. Non ci porta ad immaginare un essere divino a nostra immagine e somiglianza, che ci fa domande e che si interessa a noi come individui.Non esiste nè volontà , nè dovere ma solo essere assoluto. [Dukas and Hoffman]

Uno spirito o intelligenza superiore.

D’altro canto chiunque sia veramente coinvolto nella ricerca scientifica si convince che uno spirito si manifesta nelle leggi dell’universo-uno spirito enormemente superiore a quello dell’uomo- e chiunque di fronte a ciò , con i nostri modesti poteri si sente umile. In questo modo la ricerca scientifica porta a un sentimento religioso di un tipo particolare, che risulta completamente differente dalla religiosità ingenua di taluni. [c. Dukas and Hoffman]

Il suo ( dello scienziato ) sentimento religioso prende la forma di un rapimento estatico di fronte all’armonia delle leggi naturali, che rivelano un’intelligenza di tale superiorità che, comparati a questo, tutti i sistemi filosofici e le azioni dell’uomo sembrano una misera riflessione. [The World As I See It]

La grandezza della ragione incarnata nell’esistenza.
[Science, Philosophy and Religion, A Symposium]

La religione ispira la scienza.

Mentre è vero che i risultati scientifici sono interamente indipendenti da considerazioni morali o religiose, gli individui che più hanno sviluppato la scienza erano convinti che questo nostro universo sia qualcosa di perfetto e suscettibile di essere razionalmente compreso. Se queste convinzioni non fossero state fortemente motivate a livello emotivo e se gli scienziati non fossero stati ispirati da SpinozaAmor Dei Intellectualis essi difficilmente sarebbero riusciti a mantenere quella instancabile devozione alla ricerca che sola sta alla base della ricerca scientifica. [Ideas and Opinions]

Il sentimento religioso cosmico è la motivazione più forte e nobile che sta alla base della ricerca scientifica. Solo coloro che comprendono gli immensi sforzi e, sopratutto, la devozione senza la quale i pionieri della scienza teorica non sarebbero stati in grado di afferrare la potenza delle intuizioni con le quali da soli lavorano, lontane come sono dalla immediata realtà della vita . Quale profonda fede nella razionalità dell’universo e quale bramoso desiderio di capire… E’ il sentimento religioso cosmico che ha dato all’uomo una tale
forza. [The World as I See It]

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Bibliografia

[I am indebted to the Secular Web for assembling the documents from which these materials are extracted.]

1. Banesh Hoffman and Helen Dukas, Albert Einstein, New York and London, 1973.

2. Peter A. Bucky and Allen G. Weakland, The Private Albert Einstein by Andrews and McMeel, Kansas City, 1992.

3. Albert Einstein, Ideas and Opinions, Crown Publishers, New York, 1954.

4. Helen Dukas and Banesh Hoffman, Albert Einstein – The Human
Side
, Princeton University Press, 1979.

5. Science, Philosophy and Religion, A Symposium, published by the Conference on Science, Philosophy and Religion in Their Relation to the Democratic Way of Life, New York, 1941.

6. Albert Einstein, The World as I See It, Philosophical Library, New York, 1949.

7. Albert Einstein, Out of My Later Years, New York, Philosophical Library, 1950. 


PANTEISMO SCIENTIFICO

è il credere che l’universo e la natura siano divini. 
Fonde la religione e la scienza, riguarda gli uomini che si preoccupano della natura. 
Ci dà l’idea più realistica della vita dopo la morte, 
e le basi più solide per un’etica ambientale.
E’ una religione che non richiede altra fede se non il buon senso, 
nessuna rivelazione se non occhi e mente aperti all’evidenza, 
nessun altro guru se non te stesso.
Per un profilo vedi 
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Copyright & copy: Paul Harrison 1996. Traduzione Italiana di: Claudio Scaroni.